venerdì 31 ottobre 2008

azangaro street


vi serve un documento? un certificato medico? un timbro? oppure un blocco fatture, la patente, la carta d'identità, il passaporto? una laurea o un titolo da infermiera professionale così potete andare in Italia a lavorare? e che ne dite di soldi, nel senso di fasci (non quelli di combattimento) di bigliettoni in valuta locale, oppure dollari e/o euro?

niente di più facile: in centro a Lima  c'è una viuzza che si chiama Azangaro e lì troverete tutto quello che ho indicato qui sopra e non, rigorosamente falso.

eh già perchè il famigerato Jr. (Jr. sta per Via) Azangaro è a tutti gli effetti il mall del falso su carta. dietro a dei rispettabili centri fotocopie ci sono dei laboratori artigianali dove dei veri e propri artisti riescono a contraffare qualsiasi cosa. e sono davvero bravi, perchè i loro lavoro vengono esportati anche in Europa e USA, come dimostrato da alcune operazioni dell'Interpol.

quando giungete ad Azangaro troverete ovviamente numerosi poliziotti che pattugliano la via, perchè (almeno apparentemente), c'è la volontà di sradicare questo fenomeno. ho detto apparentemente perchè, tanto per fare un esempio, i partiti degli ex presidenti Fujimori e Toledo si avvalsero dei servizi dei falsari per completare le loro raccolte di firme per presentarsi alle elezioni (poi vinte da entrambi). per trovare quello di cui avete bisogno è semplice, basta ciondolare un po' su e giù per i marciapiedi e dopo un po' si avvicinerà qualcuno chiedendovi se avete bisogno di qualcosa. da lì in poi, dopo una interminabile ma necessaria negoziazione sul prezzo. il gioco e fatto. 

se quando siete in centro avete difficoltà a trovare Azangaro non preoccupatevi: è proprio di fianco ad un grande edificio, il palazzo di giustizia.

martedì 28 ottobre 2008

bajofondo

questa volta non vi parlo del Perù (tranquilli non ho mica finito di smerigliarvi le palle), ma ho sentito la necessità di farvi ascoltare qualcosa di musicalmente diverso che mi ha colpito. magari l'avete già sentito anche in Italia, ma da qua non posso saperlo...

il gruppo si chiama bajofondo (bassifondi), è una formazione uruguayana (mica fanno solo gauchos e medianacci da quelle parti), ed ha vinto un grammy latino come miglior disco di musica elettronica.

vi consiglio di mettere le cuffie ed ascoltare a volume alto. spero vi piaccia (e il buon tongo ce lo suca)


agenzia matrimoniale Perù


una delle cose che colpiscono sempre l'osservatore quando cammina per le strade di Miraflores (quartiere della borghesia medio-alta limeña) è deambulare dei pennelloni con occhi azzurri, capelli biondi con taglio rigorosamente redneck immancabilmente accompagnati da camicia simil-hawaiana, abbracciati stile polipo con delle ragazze peruviane.

ora i malpensanti subito esordiranno con i soliti discorsi sulla prostituzione esotica e menate simili. niente di più sbagliato: è amore vero. tant'è che ogni anno si celebrano innumerevoli matrimoni tra ragazze peruviane desiderose d'affetto e altrettanti ragazzoni yankee. il mezzo per conoscerci? internet ovviamente, anche se io per fare un esempio non uscirei con una ragazza o mi ci innamorerei pazzamente se prima non l'ho conosciuta di persona, anche perchè in webcam mica si vede se hanno il culo basso o meno).

ora va detto a favore delle signorine indigene che sono molto graziose (non sono del tipo mulattona brasiliana, tendono più a somigliare alle ragazze di Gauguin, non molto altre, lineamenti vagamente orientali e pelle color ambra, il tutto incorniciato da nerissimi capelli), dolci, amanti della famiglia e dei bambini.

e il motivo di tanti incontri a lieto fine? già vedo i soliti malpensanti di cui sopra sbracciarsi parlandi di "matrimonio di convenienza". altra cazzata, o almeno a metà; in realtà la cosa va vista in funzione dei settori sociali della società peruviana. mi spiego meglio: se si tratta di ragazze provenienti dai ceti meno abbienti i fattore economico e la possibilità di riscatto sociale indubbiamente sono fattori importanti, ma quando si tratta di donne in carriera e stipendi da fare impallidire le manager del primo mondo la cosa non regge. quelloc he in realtà cercano è quello che gli uomini peruviani a stragrande maggioranza non possono dare loro, cioè rispetto della persona (nei ceti più poveri gli uomini usano menare le donne), e fedeltà (ragionano con l'uccello, il cervello è un'optional).

a questo punto la dritta io ve l'ho data, smettete di ammazzarvi di pippe e datevi da fare.


martedì 21 ottobre 2008

tongo

questo è il primo di una serie di post riguardanti la musica popolare peruviana, e mi è sembrato doveroso iniziare parlandovi di Tongo. nato nella città di Huancayo 47 anni fa e registrato all'anagrafe con il nome di Abelardo Gutierrez Alanya, abbandonato in tenera età dal padre, è cresciuto alle falde del Cerro San Cosme  del quartiere de La Victoria (una specie di favela in chiave peruviana), dove 30 anni fa ha iniziato la una carriera di cantante e compositore fino a raggiungere una popolarità tale da elevarlo come massimo rappresentante del genere musicale tropicalandino, meglio noto come "chicha", praticamente un piagnisteo ritmato ed ossessivo che fa ballare tutti quei settori della popolazione meno abbiente (maggiormente proveniente dalle zone più povere delle Ande ed installata a Lima), che si identifica con lui e la sua musica.

Tongo però ha saputo superare se stesso, arrivando a presentarsi anche nelle discoteche più "in" della città, dove l'ostracismo a questa musica è più che manifesto.

e così il (ex) povero "cholo" adesso è sempre in televisione, i suoi concerti fanno registrare il tutto esaurito e la sua immagine (sembra un Jabba andato a male) campeggia sui cartelloni pubblicitari di una importante compagnia telefonica locale.

no mi resta che augurarvi buon ascolto 


lunedì 20 ottobre 2008

il panetùn



evviva le feste natalizie, i regali (per me niente, ormai ci ho rinunciato), sotto l'albero e soprattutto a tavola il panettone!

buono fragrante, pieno di uvette e canditi (a me in particolare piace(va) quello basso della Galùp (qui non c'è) di Pinerolo.

ebbene qui il panettone lo trovate sui banconi dei supermercato tutto l'anno. i nomi fantasiosi si sprecano: D'Onofrio (era un gelataio napoletano che fece la sua fortuna qui in Perù quasi 100 anni fa), Todinno (chi cazzo è?), Motta (questo lo conosco!), e mille altri con nomi più o meno improbabili. non mi dilungherò troppo sulla qualità del prodotto, salvo dire che quelli del più trucido discount della cintura di Torino sono delle vere delizie paragonati con questi. ovviamente i peruviani sono convinti che sono spettacolari, salvo poi cambiare leggerissimamente di idea quando uno gli fa provare una fetta di quelli italiani (carissimi) importati questa volta si per il periodo natalizio.

così nelle festività del 28 luglio (dichiarazione d'indipendenza del Perù) e del Mes Morado sulle tavole imbandite dei peruviani non troverete più i dolci tradizionali peruviani, ma il semiitalico panetùn, con buona pace dei mestri pasticcieri milanesi.

il signore dei miracoli


come ogni anno il mese di ottobre è denominato il "mes morado" ovvero il mese viola, colore del Cristo de Pachacamilla (non chiedetemi dov'è, se volete cercatevi il posto su google), massima espressione di devozione religiosa del paese.

per tutto il mese di ottobre vedrete per strada numerose signore (quasi tutte di mezz'età, quindi scordatevi eventuali fantasie erotiche a sfondo religioso), camminare per strada bardate con una specie di saio viola (senza cappuccio però) cinto da un cordone bianco, mentre al petto portano (attaccato con una spilla da balia) l'immaginetta sacra del Señor de los Milagros.

oltre a quello impazza sulle tavole dei peruviani il famigerato "turrón de doña pepa" (torrone di donna giuseppa... che cazzo di nome), un accrocchio fatto con delle cialde dure di pastafrolla affogate in miele di chancaca (un derivato della canna da zucchero) aromatizzato con cannella (immancabile in tutti i dolci peruviani) e anice. quindi scordatevi il torrone Gallo d'Alba, anche se devo ammettere che è abbastanza gradevole.

tornando all'aspetto meno terreno, in questo mese si susseguono varie processioni alle quali accudono centinaia di migliaia di fedeli, a tal punto da essere considerata la più grande al mondo. ovviamente ci sono i portantini che si fanno un culo così a portare sto catafalco da 5 tonnellate (è una cifra a caso, comunque pesa un accidente), per circa 20 mt. salvo poi passare la mobilia ad un'altra squadra di devoti portantini (con la schiena che mi ritrovo dopo 3 metri dovrebbero farmi 8 iniziezioni di feldene), e così via fino ad arrivare alla designata cattedrale dove sosta qualche giorno e poi di nuovo a spasso per Lima. il tutto con corteo di baciapile al seguito.

se non volete perdervelo il 28 ottobre c'è l'ultima e più importante processione. il turrón di doña pepa ve lo offro io.

domenica 19 ottobre 2008

sabato 18 ottobre 2008

la bandiera non si tocca

un giornaletto semiscandalistico locale ha pensato bene di pubblicare un servizio fotografico che ha visto come protagonisti una procace signorina (all'anagrafe tale Leisy Suarez), un cavallo e... la bandiera peruviana.


visto con gli occhi di un occidentale, escludendo l'apprezzamento per le grazie della bella giovanotta (sono un porco) la cosa non mi ha fatto ne caldo ne freddo.

purtroppo per lei però qui non l'hanno presa tanto bene, e così sono fioccate le denuncie e le parole indignate delle autorità dello stato, le quali hanno parlato di vilipendio alla bandiera (mica ci si è pulita il culo), violazione di una articolo della Costituzione e denigramento dell'immagine della patria!

risultato? la bella Leisy è nelle grane e pure di brutto, rischia di finire in boita (galera) per 4 anni.

venerdì 17 ottobre 2008

pulce di merda

l'altro giorno colto da un improvviso attacco di amore per l'ambiente (è una palla pazzesca, in realtà la mia auto non partiva visto che il motorino d'avviamento è andato in pappa), ho deciso di andare al lavoro (lavoro... che parola grossa...) in autobus!

sugli autobus peruviani avrò prima o poi modo di raccontarvi con maggiore dettaglio, ma non andiamo fuori tema.

fatto sta che l'autobus era semivuoto, e così mi sono andato tranquillamente a sedere vicino ad un finestrino (sindrome acquisita prendendo l'aereo). poco dopo però si è accomodata vicino a me una donna che probabilmente non vedeva l'acqua da qualche mese (otreatutto qua non piove prativamente mai, quindi non si può fare affidamento nemmeno su un temporale del cazzo), mentre che il sapone per lei probabilmente lo dovevano ancora inventare.

appena la fetenzia mi si è avvicinata ho iniziato a sentire oltre ad aroma a buc (montone in piemontese), anche un fottutissimo prurito. "è solo un'idea" ho pensato "uno inizia a pensare alle pulci ed ai pidocchi e subito ti prende il prurito... e poi io sono pelato, col cazzo che mi becco i pidocchi!"...

... i pidocchi no, ma una fottutissima pulce di merda si! a quella non gli deve essere parso vero. "quando mai nella vita (avrà pensato), mi capita un bell'ometto bianco con la sua pelle tenerella ed il suo sangue dolce... e poi questa su cui sto puzza da far vomitare..."

e così il simpatico insetto ha spiccato un bel balzo acrobatico su di me, andando a piazzarsi tra i miei vestiti. poi dando prova di astuzia non comune ha pensato bene di far fintra di niente e non iniziare a pizzicarmi come dovrebbe fare una pulce che si rispetti. NO. ha aspettato che arrivassi a casa per installarsi in camera mia...

risultato? ho già fatto andare 3 bombole di raid antipulci ma questa non crepa (è geneticamente modificata, dopo avere vissuto per tutta la sua vita addosso a quella specie di puzzola bipede il raid gli fa una sega), e se la ride alle mie spalle zompettando tra le lenzuola del mio letto.

domani chiamo l'impresa che fa le disinfestazioni. se non funziona manco quella do fuoco alla casa.

vediamo chi la spunta