domenica 28 dicembre 2008

le scarpe


allora: da quando vivo qua non mi sono più dovuto mettere in giacca e cravatta. la cosa è indubbiamente vantaggiosa. pensate solo allo svacco di potere andare al lavoro con i bermuda ed una camicia o maglietta a fiori o con la foto del vostro gruppo metal preferito. ultimamente poi con il caldo ho scoperto i sandali stile uomo di Similaun (o anche Homo Altovalsusinus) e lo svacco ha raggiunto vette mai viste prima d'ora.

ma come tutte le storie meravigliose anche questa ha un finale triste: lunedì dovrò andare ad una riunione di lavoro per aiutare un amico a presentare un sistema software che... ok non ve ne frega un cazzo ed io sto diventando prolisso, quindi andrò al punto: devo andare a questa riunione di merda. 

si ma come? siccome il Perù in certe cose è rimasto ai tempi delle caverne, anche con 30º e anche se la riunione non è formale al 100% bisogna per forza andarci vestiti da travèt. 

per il completo giacca e cravatta non ci sono problemi: ne ho 3, italiani, frescolana, costati una schioppettata prima di venire qua e, stranamente mi stanno ancora (ho messo su qualche chilo).

per le scarpe invece c'è il problema: ne ho di belle, italiane ma stranamente il mio piede è impercettibilissimamente ingrassato. o sono le scarpe che si sono ristrette? personalmente scarterei questa seconda ipotesi. se poi ci aggiungo che in questi ultimi anni mi sono comprato scarpe da ginnastica misura 45 si rafforza la prima delle teorie: il mio piede è diventato come uno zampone di Modena!

dopo qualche madonna fatta cadere dal calendario mi attrezzo di buona volontà ed esco per andare a comprarmi un paio di scarpe. entro in un negozio, ne vedo qualcuna che mi potrebbe interessare, chiedo il prezzo (prima di tutto chiedere sempre il prezzo), e poi dico "avete la taglia 45?" e loro: "no señor, le abbiamo fino al 43". "che negozio delle balle" - penso, e così mia vvio verso un'altro negozio e... indovinate un po'? "avete il 45?" - "no". 

e così inizia un pellegrinaggio in tutti i negozi della zona, e da tutti ricevo la stessa, ineluttabile, implacabile, insensibile risposta "NO".

ora la cosa in sè va anche capita: in un paese dove la statura media del masculo è di 165 cm, la possibilità di vendere scarpe taglia 45 si riduce sensibilimente. da ciò ne deriva che i produttori non producano simili zattere.

ma io non mi arrendo: prendo il telefono, chiamo tutte le aziende calzaturiere e da alcune ricevo una risposta positiva "si le abbiamo!". e così ieri mattina, non potendo muovermi da casa, riempio il portafogli di soldi della mia bella e la mando con precise istruzioni a comprami le scarpe taglia 45.

immagino che avrete già capito com'è andata a finire: non le ha trovate. in tutti i negozi quei ritardati dei commessi le dicevano "si, si, le abbiamo, ora gliele tiriamo fuori" per poi dopo mezz'ora tornare a mani vuote.

dopo avere ricevuto la notizia ho tirato fuori le 43 1/2, che stringono le mie dolci estremità a tal punto che ormai la circolazione sanguinea è irrimediabilmente compromessa. ora mentre scrivo le sto indossando, nella vana speranza che si allarghino almeno un po', visto che domani l'appuntamento è alle 9.00, quindi non ho più speranze di trovarle da qualche altra parte. 

che bella giornata che sarà domani!

sabato 27 dicembre 2008

la crisi globale


stamane (veramente è da un pezzo che è in atto un bombardamento mediatico) ho acceso la televisione e vedendo il telegiornale di Rai Italia (ex Rai International) un giornalista (?) faceva i soliti commenti sulla crisi internazionale, il crollo delle borse e compagnia cantante. tutte cose interessanti e che indubbiamente porteranno molti meno soldi nelle nostre tasche (per me non è un grosso problema non avendone di fatto mai avuto molto).

la cosa che però mi ha fatto sobbalzare dal letto (poltrivo), è stato l'allarme lanciato dal reporter, il quale poneva particolare enfasi sul più grande dei problemi: il crollo delle vendite del mercato automobilistico!

eh già perchè il nucleo vero di tutta questa crisi non è la perdita di posti di lavoro o la cassaintegrazione a zero ore, ma il non potere cambiare l'auto o il cellulare con la camera digitale a 250 miliardi di megapixels che ti fa vedere le tette della vicina sotto il vestito a 300 mt. di distanza.

e pensare che al mondo ci sono miliardi di persone che vivono con meno di un fottutissimo dollaro al giorno, che non hanno istruzione, sanità, un tetto dove vivere, altro che cambiare l'auto superaccessortiata ogni sei mesi.

sapete che vi dico? se la crisi mondiale è solo questa allora mi auguro che il 2009 ne porti una trecento volte peggio, che la gente veda veramente che cos'è essere poveri e non solo pieni di balle e di crisi esistenziali causate da mancanza dell'ultimo gadget ipertecnologico che probabilmente non sanno manco usare.

altro che crisi mondiale... questi ce l'hanno nel cervello

buon anno a tutti

lunedì 22 dicembre 2008

lotta all'analfabetismo


notizie dall'estero: la Bolivia guidata dal leader indigeno Evo Morales ha dichiarato che in 3 soli anni ha alfabetizzato circa il 96% della popolazione illetterata grazie all'aiuto del governo venezuelano (quello guidato dalla scimmia antropomorfa Chávez) e cubano (quello di Tutanhkamon Castro) tramite il programma "yo si puedo" (io ce la faccio).

e così con orgoglio un milione e passa di boliviani ha potuto ricevere il suo diploma.

nella foto uno degli orgogliosi neo alfabetizzati. la sua faccia sveglia dice molto sulla qualità del programma educativo messo in pratica con successo.

il caro casa


se a qualcuno di voi mancassero metri quadrati di casa, vi offriamo questa soluzione

(fonte: La Républica)

venerdì 12 dicembre 2008

nel caso non vi sentiste molto bene...



(cliccare sull'immagine per ingrandirla)

curandera (maga) piurana (Piura è una città del nord del Perù famosa per i suoi maghi... sarà l'aria...?)

grandi florecimientos (ti mettono a mollo in una vasca putrida con fiori, poi ti sputazzano, ti soffiano sopra fumo, ti recitano regole magiche... praticamente è un bagno antisfiga), curo danni

curandera con più di 40 anni di esperienza, ti legge le carte, esperta nel fare unire coppie (ah, l'amore..), ti passa il cuy (porcellino d'india) sulla panza (porta bene), cura le iatture, vende pusanga (pozione amorosa amazzonica) e huesero (chiropratico)

(...) di Huancabamba (ma non era di Piura?) esperta nella lettura delle carte. oggi consulta gratuita

consulta gratuita, legge le carte. si cura ogni tipo di iattura, esperta in unioni indissolubili (letteralmente: forti nodi)

cercasi muchacha (domestica) qualcuno dovrà pur ramazzare e fare i letti no?

mercoledì 3 dicembre 2008

la zanzara chupacabras tigre


quando si dice una nottata di merda...

ieri sera sono arrivato a casa spianato. motivo? acquisti natalizi. ore ed ore correndo su e giù per il centro di Lima nel famigerato "open space mall" (è un modo di dire) Mesa Redonda.

così ceno, mi faccio una bella doccia, mi infilo sotto le coperte, dò una palpatina al meraviglioso sedere della mia compagna (tanto per vedere che fosse tutto in ordine), poi tutto soddisfatto mi giro dall'altra parte e chiudo gli occhi...

chiudo gli occhi un cavolo! appena spengo la luce ed inizio a cullarmi tra le tette di Pamela Anderson e di Naomi Campbell nella stanza inizia a riecheggiare un sottile ronzio... ZzzzZzzzZzzzzZZzzzzz. "un simpatico moscerino!" penso. poi il sottile ronzio si accentua ZZzZZZZzzzZzzzzZZZzz ed io "beh è una zanzara, ora gira un po' e poi la pianta di girarmi attorno".

poi il simpatico zanzarin decide di atterrare sulla mia faccia... io che ho fatto karate penso di fregarla, mi concentro, attivo i miei istinti Jedi per capire esattamente dov'è e SPAM! mi mollo un ceffone stile Bud Spencer proprio sul crapone. silenzio. "Sartana hai chiuso" penso gongolante.

e invece no, Sartana era in realtà la zanzara più fetente e rognosa del pianeta. un incrocio tra una zanzara tigre del Nilo (che cazzo ci faceva qui in Perù a migliaia di chilometri di distanza da casa sua? sarà un'estremista islamica?) e il famigerato chupacabras messicano, che nessuno ha visto ma che si sa che c'è. e ci credo che nessuno l'ha visto: sto merdone si è installato a casa mia, nella mia camera da letto!

insomma per farla breve: ho passato la notte in bianco, alternando tecniche ninja a tattiche di guerra svillupate dal Special Air Service britannico per ammazzare sto cazzo di zanzara. ho usato giornali arrotolati (primitivo ma sempre efficace, almeno fino a ieri notte), ammazzamosche (una fregatura), flit (spray antizanzare. non gli ha fatto un cazzo, questa stronzona è stata bombardata dai raggi gamma ed è mutata geneticamente), zampirone (se l'è fumato). ho anche cercato di negoziare con lei: "mi faccio pungere così poi si sazia, anzi si intossica visto il mio sangue marcio, e la pianta". macchè quella aveva un appetito da orso, lo dimostrano i vari segni di puntura che mi ha lasciato addosso. ho anche tentato a camuffarmi sotto le lenzuola, peccato che dopo 10 secondi la sotto facesse un caldo boia e mi venisse a mancare il respiro... insomma sono stato sconfitto su tutta la linea

alle 05.30 del mattino con le prime luci dell'alba l'immondo animale ha finalmente deciso che si era divertito abbastanza alle mie spalle, così mi ha svolazzato attorno per l'ultima volta con uno ZZZzzzzzZZZZzzzZzzZzzzz che suonava a risata sbeffeggiante ed è andata a nascondersi in qualche antro buio della mia stanza da letto.

ora esco e vado in ferramenta a comprare zanzariere e tutti i flit più fetenti. mi hanno detto che c'è uno che vende DDT di contrabbando, residuato della guerra del Vietnam. almeno così stanotte riuscirò a dormire tranquillo. o almeno spero.

venerdì 28 novembre 2008

nicola di bari live!

per gli amanti del bel canto: Nicola di bari si presenta a Lima in concerto per una sola serata (i suoi fans sono 5 persone, se ancora li dividevano in due serate...) presso un anonimo auditorium nell'ambito del Vagabundo Tour (a me più che vagabundo con sta faccia mi sembra un disoccupato albanese). 

quasi quasi ci vado

martedì 25 novembre 2008

cucù il mondiale non c'è più


veramente era "gobbo cucù la coppa alla tivù..." ma quelli erano altri tempi, il TORO in UEFA e i gobbi fuori dalle coppe...

vabbè, tornando in tema. il Perù o meglio, la federazione peruviana di football FPF è stata sospesa (e probabilmente verrà esclusa) dalla FIFA per un bel pezzo da tutte le competizioni internazionali sia a livello di club che delle nazionali.

motivo? è in corso un contenzioso feroce tra l'istituto peruviano dello sport IPD guidato da tale Arturo Woodman e la federazione, gestita da Manuel Burga.

Woodman asserisce (con giusta ragione) che la federazione è una porcheria totale, che c'è corruzione, cattiva gestione e che Burga è un sinvergüenza (senza vergogna). dall'altra parte Burga se ne fotte altamente di Woodman e continua a fare i suoi porci comodi, con l'appoggio dei club professionistici i quali, a loro voltae grazie a lui, fanno quello che gli pare.

la disputa però si è estesa fino alle alte sfere, a tal punto che il governo stesso ha deciso di intervenire (anche perchè l'IPD è un organo governativo), facendo pressioni su Burga affinchè si faccia da parte e venga nominato al suo posto Teofilo Cubillas, l'unica vera stella del calcio peruviano degli anni '70 e gradito a Woodman.

Burga però non sente ragioni e di andarsene ha detto che non se ne parla (anche perchè sputtanato com'è quello non troverebbe nemmeno un lavoro da pulitore di fognature) e cerca di tirarla avanti il più possibile, forte anche dello statuto FIFA, il quale non ammette nessun tipo di ingerenza politica nelle federazioni calcistiche. 

e così il muro contro muro è andato avanti fino all'estrema conseguenza: la FIFA capitanata dal simpatico Blatter (il cognome richiama un certo animaletto) si è incazzata ed ha sospeso il Perù, e di conseguenza è già saltato il prosieguo degli incontri per le qualificazioni mondiali Sudafrica 2010, con buona pace dei vari Vargas e Pizarro.

una perdita davvero gravissima per il football mondiale, visto che il perù ha raggiunto la fase finale dei mondiali nel lontano 1982 e che attualmente occupa l'ultima posizione nella classifica a girone unico sudamericana.

lunedì 24 novembre 2008

l'asentamiento humano


se appartenete ai ceti più bassi della società peruviana e siete senza casa o senza il terreno dove costruirla non dovete rompervi più di tanto la testa: esiste l'asentamiento humano.

si ma cos'è? semplicissimo: un gruppo di persone si uniscono in una Asociación (non serve la traduzione), costituita quasi sempre in due modi: la prima è spontanea, un gruppo di famiglie (50-60, a volte di più) oppure un conglomerato formato da un trafficante di terre (più comune, tenete a mente questo personaggio), e quasi sempre con un nome appartenuto a qualche santo o qualche eroe patriota peruviano (la caratteristica degli eroi della patria peruviani è che sono tutti rigorosamente morti nel compimento del loro atto eroico. ce ne fosse uno che è sopravvissuto per raccontarla...).

una volta creata un gruppo di volenterosi si mette a giornzolare con fare indifferente in cerca di... un terreno. non importa se il terreno sia proprietà privata o del demanio, purchè compia con i requisiti, cioè che sia sufficientemente grande per alloggiare tutti i soci della famigerata Asociación.

poi si riuniscono, discutono un po' su quale sia il migliore tra quelli che hanno visto ed il gioco è fatto: alle prime luci dell'alba del giorno X arrivano tutti a bordo di camion preventivamente contrattati e carichi di tutti i loro beni e delle esteras (delle pareti fatte con fibra di bambù intrecciate) più l'immancabile bandiera del Perù (la patria sempre prima di tutto). saltano giù dai camion e come uno sciame di vespe si appropriano del terreno in questione, installando le loro precarie baracche. poi si armano di pali e pietre ed aspettano.

cosa aspettano? ma è ovvio: il proprietario del terreno o il rappresentante del demanio, puntualmente accompagnati da 3-4 poliziotti i quali, appena si avvicinano  al terreno invaso (che nel frattempo ha già anche un nome, tipo Asentamiento Humano Enrico Toti), vengono accolti da una scarica di pietroni e legnate provenienti dai simpatici soci dell'associazione.

va riconosciuto che questi ultimi sono bene organizzati, ancor di più se guidati dai famigerati trafficanti di terre, dei figli di puttana incredibili che  ne sanno una più del diavolo, conoscono tutte le leggi, tutti gli avvocati, uscieri di tribunali e poliziotti del paese, ovviamente tutti spudoratamente corrompibili. ovvio che i trafficanti per tali servizi ricevono un compenso, spesso cospicuo. ma l'esito positivo del contenzioso è assicurato al 99.9%.

eh già, perchè a partire dal momento in cui viene piantata la bandiera del Perù sul terreno oggetto del contendere inizia una trafila che non vede mai la fine, e che quasi sempre si conclude con la vittoria degli invasori e la sconfitta del proprietario del terreno, il quale alla fine di anni di interminabili cause in tribunale, mancati interventi della polizia per sloggiare, giudici venduti e la quasi totale dilapidazione del patrimonio famigliare tra avvocati e spese processuali, si ritrovano immancabilmente con un pugno di mosche in mano.

tanto per farvi un esempio un amico mio sono 25 anni che sta lottando per liberare 25 ettari di terra che gli appartiene, finora ci ha speso più di 200.000 dollari e non è ancora arrivato a niente, salvo farsi tanto di quel sangue cattivo che metà basta.

ma perchè tutto questo post? bene, ieri a sud di Lima è stato scoperto un Asentamiento humano che data di 5.500 anni fa, composto da un gruppo di persone della medesima classe sociale e che avevano costruito le loro capanne in estera, esattamente come fanno oggi. è proprio vero che questo è un paese dalle tradizioni millenarie.

martedì 18 novembre 2008

il cane di Obama


come ben saprete (io non lo sapevo, poi l'ho letto sul giornale), ogni nuovo presidente che si insedia alla Casa Bianca sceglie per la sua famigliola una mascotte, nella fattispecie un cane (questa precisazione è per quelli a cui è subito venuto in mente un coccodrillo del nilo o un lemure australiano).

e così ai peruviani approfittando della riunione economica dell'APEC (dei paesi che affacciano al Pacifico) che si terrà a Lima da giovedì prossimo, è subito venuto in mente di regalare al bello ed abbronzato neopresidente (ma viene?) degli iunaitedsteist un cane peruviano.

questo simpatico animaletto (essì perchè bello di sicuro non è) teneva già compagnia agli Incas ed ai loro antecessori (le varie culture precolombine del Perù). per anni è passato del tutto inosservato e lo si trovava qua e là sparso in qualche barriada (il corrispettivo della favela brasileira), salvo poi venire rivalutato ed elevato a simbolo canino del paese.

la cosa divertente è che non appena qualcuno ha partorito l'idea di regalare il suddetto canide ad Obama si è subito scatenato un motto di entusiasmo popolare amplificato dal tam tam dei mezzi di comunicazione, i quali ormai danno per scontato vedere tra qualche mese il cagnetto scorrazzare felice tra i giardinetti della Casa Bianca spisciacchiando e scagazzando qua e là. in barba alle enormi difficoltà che hanno i peruviani per emigrare negli USA. il tutto ad insaputa del neopresidente

tanto per non smentirsi qui fanno sempre i conti senza l'oste...

il massacro dei cetacei nelle Faer Oer

mi ero riproposto parlare solo del Perù in questo mio blog, ma quello che ho visto nel filmato in cui i civilissimi abitanti scandinavi delle isole Faer Oer si divertono a massacrare dei poveri animali innocenti.

davanti a queste cose mi vergogno di appartenere alla razza umana

sabato 15 novembre 2008

spice girls

piccola escursione nella musica popolare peruviana, in questo caso le quattro fighe in questione si esibiscono in un pezzo folklorico andino.

buon ascolto


il semaforo di santa clara


un mesetto fa due fratellini nell'attraversare la Carrettera Central (la strada che unisce Lima alle regioni delle ande centrali per poi arrivare fino all'Amazzonia, praticamente la spina dorsale del paese) sono purtroppo rimasti travolti da un'auto che non rispettando (e quando mai) un limite di velocità mai segnalato.

la morte tragica delle due creaturine è andata a sommarsi alle numerosissime altre che ogni anno si contano su questa strada (senza contare quelle causate dagli improbabili autobus che finiscono regolarmente in scarpate, fiumi o semplicemente s'incartano con altri veicoli, causando una media di 15 morti al giorno).

stavolta però la misura era colma e, con giusta ragione, gli abitanti della zona si sono incazzati come bestie, scendendo per strada, bloccando la via, menandosi con i poliziotti, tirando pietroni ad auto, camion e pullman che osavano passare. insomma un casino della madonna.

le autorità in prima istanza hanno fatto uso del solito metodo: mandare la polizia in assetto antisommossa a riempire di legnate i manifestanti. stavolta però il battuto lo hanno preso loro, e così, davanti alle telecamere di tutte le televisioni del paese non se la sono sentita di mandare l'esercito ed hanno optato (dopo un tiramolla sulle varie competenze tra sindaco di Lima e ministero dei trasporti per definire chi dovesse prendere provvedimenti), per installare un semaforo! 

così dopo solo due giorni di lavori la popolazione di Santa Clara aveva ottenuto quanto richiesto per anni  senza successo, evitare di correre rischi mortali all'attraversare sta strada maledetta senza un benedetto semaforo dovendo fare lo slalom tra le auto che giungono a velocità folle.

ora fanno lo stesso ma con il semaforo 

mercoledì 12 novembre 2008

il funerale del cane


sono stato assente per un po' lo so. diciamo che ero un po' scazzato e non mi avanzava troppo tempo per dedicarmi a scrivere. ovviamente non ve ne frega una benemerita cippa, ma ci tenevo lo stesso a farvelo sapere.

questo post (ho la sindrome del forumista) è il primo di 3 o 4 (dipende) che dedicherò ad un'esperienza che inevitabilmente prima o poi tocca tutti noi: andare ad un funerale. peruviano ovviamente. 

ieri mattina mi alzo giulivo e garrulo (è una palla, al mattino mi sveglio tutto sudato e con un'alito miasmico) con la prospettiva di truff... ehm vendere ad un ignaro compratore un'auto leggerissimamente usata , ovviamente ad una cifra folle. 

il piano comprendeva (dopo avere incassato i franchi) passare a prendere la mia bellissima compagna, portarla a cena fuori da qualche parte, bere un paio di DRINCS e magari ci scappava pure una bella ciulata in riva al mare e chissà cos'altro (sto cercando di convincerla di fare un bel trio con una splendida mulatta, ma per il momento nisba).

tutto fila liscio fino a quando, ormai conclusa la truff... vendita dell'automezzo mi squilla il cellulare (ci sono anche qui, approfitto per dirlo a mia zia Claretta (nella famiglia di mia madre sono un cicinino fascisti, mia mamma si chiama Vittoria ed è nata nel '41) che pensava non ci fossero. anzi colgo l'occasione per farle sapere che abbiamo anche l'elettricità e l'acqua corrente) e vedo sullo schermo il nome della mia bella. penso - sarà già tutta eccitata per stasera e mi sta chiamando per dirmi che si è appena comprata un completino intimo in pelle di ocelot...-, e così rispondo mentre la mia mente fantastica su come strapparle a morsi l'ocelot di dosso e mi diventa barzotto....

io - "ciao amore come stai?"
lei - "bene amore, però ho una brutta notizia... mi sa che stasera la nostra cenetta salta... è morto il suocero di mio fratello e dobbiamo andare alla veglia funebre..."

avete presente la scena di Fantozzi quando c'è alla tele Italia-Inghilterra ed il suo capufficio lo chiama per andare a vedere la proiezione di un film cecoslovacco con i sottotitoli in tedesco? ok, adesso sapete come mi sono sentito io.

antefatto: il trapassato (80 anni) non stava bene da tempo, ma si attribuiva il suo malessere ad una forma depressiva causata dalla preoccupazione per lo stato di salute della madre di questi (102 anni), la quale ultimamente "non stava tanto bene". poi per puro caso si è scoperto che il poveraccio aveva un cancro terminale, e così in 15 giorni è mancato all'affetto dei suoi cari o, come direbbe il mio amico Danilo (un vero raffinatone), ha messo le scarpe al sole, con buona pace della vecchiaccia 102 enne che ne frattempo è stata vista fare gestacci inconsulti tra cui mostrare il dito medio e il gesto dell'ombrello. chissà come mai...

comunque pervaso da un entusiasmo che a malapena riuscivo a contenere passo a prendere la mia bella (tra l'altro vengo a sapere che ha circa 12 nonni, 46 zie ed un numero imprecisato di cugini, e tutti mica tanto freschi, quindi mi sa che negli anni a venire la cosa si ripeterà con una certa frequenza), e ci avviamo verso la veglia.

dimenticavo: non avevo pranzato! quindi avevo una fame tipo orso polare quando si sveglia dal letargo invernale di 8 mesi. convinco quindi la mia lei a fermarci per strada a mangiare un boccone. finisco per ingozzarmi di pollo fritto con salse piccantissime come un porco, il tutto in tempo record, con il risultato di fare una mezza indigestione e passare una notte terrificante in cui ho alternato orripilanti rutti e puzzolentissime scoregge.

giunti alla veglia, anzi direi meglio VEGLIODROMO, trattandosi di una specie di capannone diviso in vari stanzoni adibiti a camere ardenti dove contemporaneamente si fa compagnia ai vari defunti, risalta subito alla vista o meglio ancora all'udito un musicista con tanto di pianola simil Bontempi il quale intona improbabili arie liriche. nel contempo c'è un assembramento di gente (non conoscevo nessuno, salvo mio "cognato" e sua moglie) mica da poco: almeno 300 persone. tutti che chiaccherano, si ingozzano di patatine, biscotti, panini, caffè e gazzose di vario tipo. 

qua e là eccheggiano anche delle grasse risate e pure un paio di bestemmioni, tanto per rendere l'idea del dolore che pervadeva i presenti. 
aggiungo una cosa: non è che io voglia darmi delle arie, tra me e Brad Pitt ce ne corre, ma cazzo, qualla sembrava la riunione dei MOSTRI RANCIDI DELLA PALUDE VERDE. ce ne fosse stato uno almeno decente. erano tutti brutti come la morte!

dopo circa un'ora e mezza dal mio arrivo il Pavarutto la pianta di spaccarmi timpani e balle (con un certo dispiacere dei presenti, i quali a quanto pare sembravano apprezzarne le qualità canore), e spunta un tizio assolutamente anonimo il quale inizia a parlare (non si capiva un cazzo di quello che diceva, ma va detto che io ero in fondo allo stanzone), e poi a recitare una litania di preghiere a cui tutti rispondevano in mormorato coro. 

fin qua tutto nella norma, ma quando gli ave maria consecutivi iniziano a ripetersi incessantemente oltre le cento volte la gente inizia a mostrare segni di mancamento. ed infatti dopo i primi quarantacinque minuti di pater e marie ho iniziato a contare le prime defezioni. prima timide ed impercettibili, poi spudorate e massive. alcuni che facevano la coda per andare in bagno, altri che uscivano a fumare, bere, prendere aria, ecc, ecc. e così alla fine assieme al prete e al defunto (non aveva scelta, anche se sono convinto che non vedeva anche lui l'ora che lo seppellissero, così finiva sto strazio a sfondo religioso), sono rimasti solo i più stoici, mentre che il grosso del gruppo era ritornato a bere, mangiare e sghignazzare fuori.

a quel punto mi si avvicina la "cognata" figlia del defunto, mi abbraccia ed inizia a raccontarmela di suo papà, la sua vita, morte e miracoli. mentre lotto con le salse piccanti che non sentivano ragione di andare giù e con la speranza di non ruttarle in faccia proprio in un momento così triste, fingo spudoratamente di essere interessato a quello che mi racconta, almeno fino al momento in cui non mi racconta che anzichè mettere negli annunci mortuari il nome di battesimo di suo padre, i figli hanno deciso mettere quello DEL CANE Fufy, perchè - mi spiega - suo papà ci si identificava talmente tanto con la bestiolina che si faceva anche lui chiamare così.

mentre cerco con enorme sforzo di non scoppiare a ridere abbozzo un sorriso di circostanza e mi metto a cercare la mia compagna per andarcene a casa (ormai era mezzanotte), quando la mia attenzione viene richiamata da una cosa: in fondo allo stanzone, vicino alla bara, c'era una vecchietta che avrà avuto almeno 100 anni seduta su una sedia a rotelle che faceva il gesto dell'ombrello. chissà chi era.

domenica 2 novembre 2008

the cat in the bidet


questo nella foto è Romeo, il mio gatto, un mangiapane a tradimento senza nessuna dignità felina, basta guardare dove dorme...

sampdoria [1] - torino [0]

la mamma di Ayroldi batte in via Ormea

venerdì 31 ottobre 2008

azangaro street


vi serve un documento? un certificato medico? un timbro? oppure un blocco fatture, la patente, la carta d'identità, il passaporto? una laurea o un titolo da infermiera professionale così potete andare in Italia a lavorare? e che ne dite di soldi, nel senso di fasci (non quelli di combattimento) di bigliettoni in valuta locale, oppure dollari e/o euro?

niente di più facile: in centro a Lima  c'è una viuzza che si chiama Azangaro e lì troverete tutto quello che ho indicato qui sopra e non, rigorosamente falso.

eh già perchè il famigerato Jr. (Jr. sta per Via) Azangaro è a tutti gli effetti il mall del falso su carta. dietro a dei rispettabili centri fotocopie ci sono dei laboratori artigianali dove dei veri e propri artisti riescono a contraffare qualsiasi cosa. e sono davvero bravi, perchè i loro lavoro vengono esportati anche in Europa e USA, come dimostrato da alcune operazioni dell'Interpol.

quando giungete ad Azangaro troverete ovviamente numerosi poliziotti che pattugliano la via, perchè (almeno apparentemente), c'è la volontà di sradicare questo fenomeno. ho detto apparentemente perchè, tanto per fare un esempio, i partiti degli ex presidenti Fujimori e Toledo si avvalsero dei servizi dei falsari per completare le loro raccolte di firme per presentarsi alle elezioni (poi vinte da entrambi). per trovare quello di cui avete bisogno è semplice, basta ciondolare un po' su e giù per i marciapiedi e dopo un po' si avvicinerà qualcuno chiedendovi se avete bisogno di qualcosa. da lì in poi, dopo una interminabile ma necessaria negoziazione sul prezzo. il gioco e fatto. 

se quando siete in centro avete difficoltà a trovare Azangaro non preoccupatevi: è proprio di fianco ad un grande edificio, il palazzo di giustizia.

martedì 28 ottobre 2008

bajofondo

questa volta non vi parlo del Perù (tranquilli non ho mica finito di smerigliarvi le palle), ma ho sentito la necessità di farvi ascoltare qualcosa di musicalmente diverso che mi ha colpito. magari l'avete già sentito anche in Italia, ma da qua non posso saperlo...

il gruppo si chiama bajofondo (bassifondi), è una formazione uruguayana (mica fanno solo gauchos e medianacci da quelle parti), ed ha vinto un grammy latino come miglior disco di musica elettronica.

vi consiglio di mettere le cuffie ed ascoltare a volume alto. spero vi piaccia (e il buon tongo ce lo suca)


agenzia matrimoniale Perù


una delle cose che colpiscono sempre l'osservatore quando cammina per le strade di Miraflores (quartiere della borghesia medio-alta limeña) è deambulare dei pennelloni con occhi azzurri, capelli biondi con taglio rigorosamente redneck immancabilmente accompagnati da camicia simil-hawaiana, abbracciati stile polipo con delle ragazze peruviane.

ora i malpensanti subito esordiranno con i soliti discorsi sulla prostituzione esotica e menate simili. niente di più sbagliato: è amore vero. tant'è che ogni anno si celebrano innumerevoli matrimoni tra ragazze peruviane desiderose d'affetto e altrettanti ragazzoni yankee. il mezzo per conoscerci? internet ovviamente, anche se io per fare un esempio non uscirei con una ragazza o mi ci innamorerei pazzamente se prima non l'ho conosciuta di persona, anche perchè in webcam mica si vede se hanno il culo basso o meno).

ora va detto a favore delle signorine indigene che sono molto graziose (non sono del tipo mulattona brasiliana, tendono più a somigliare alle ragazze di Gauguin, non molto altre, lineamenti vagamente orientali e pelle color ambra, il tutto incorniciato da nerissimi capelli), dolci, amanti della famiglia e dei bambini.

e il motivo di tanti incontri a lieto fine? già vedo i soliti malpensanti di cui sopra sbracciarsi parlandi di "matrimonio di convenienza". altra cazzata, o almeno a metà; in realtà la cosa va vista in funzione dei settori sociali della società peruviana. mi spiego meglio: se si tratta di ragazze provenienti dai ceti meno abbienti i fattore economico e la possibilità di riscatto sociale indubbiamente sono fattori importanti, ma quando si tratta di donne in carriera e stipendi da fare impallidire le manager del primo mondo la cosa non regge. quelloc he in realtà cercano è quello che gli uomini peruviani a stragrande maggioranza non possono dare loro, cioè rispetto della persona (nei ceti più poveri gli uomini usano menare le donne), e fedeltà (ragionano con l'uccello, il cervello è un'optional).

a questo punto la dritta io ve l'ho data, smettete di ammazzarvi di pippe e datevi da fare.


martedì 21 ottobre 2008

tongo

questo è il primo di una serie di post riguardanti la musica popolare peruviana, e mi è sembrato doveroso iniziare parlandovi di Tongo. nato nella città di Huancayo 47 anni fa e registrato all'anagrafe con il nome di Abelardo Gutierrez Alanya, abbandonato in tenera età dal padre, è cresciuto alle falde del Cerro San Cosme  del quartiere de La Victoria (una specie di favela in chiave peruviana), dove 30 anni fa ha iniziato la una carriera di cantante e compositore fino a raggiungere una popolarità tale da elevarlo come massimo rappresentante del genere musicale tropicalandino, meglio noto come "chicha", praticamente un piagnisteo ritmato ed ossessivo che fa ballare tutti quei settori della popolazione meno abbiente (maggiormente proveniente dalle zone più povere delle Ande ed installata a Lima), che si identifica con lui e la sua musica.

Tongo però ha saputo superare se stesso, arrivando a presentarsi anche nelle discoteche più "in" della città, dove l'ostracismo a questa musica è più che manifesto.

e così il (ex) povero "cholo" adesso è sempre in televisione, i suoi concerti fanno registrare il tutto esaurito e la sua immagine (sembra un Jabba andato a male) campeggia sui cartelloni pubblicitari di una importante compagnia telefonica locale.

no mi resta che augurarvi buon ascolto 


lunedì 20 ottobre 2008

il panetùn



evviva le feste natalizie, i regali (per me niente, ormai ci ho rinunciato), sotto l'albero e soprattutto a tavola il panettone!

buono fragrante, pieno di uvette e canditi (a me in particolare piace(va) quello basso della Galùp (qui non c'è) di Pinerolo.

ebbene qui il panettone lo trovate sui banconi dei supermercato tutto l'anno. i nomi fantasiosi si sprecano: D'Onofrio (era un gelataio napoletano che fece la sua fortuna qui in Perù quasi 100 anni fa), Todinno (chi cazzo è?), Motta (questo lo conosco!), e mille altri con nomi più o meno improbabili. non mi dilungherò troppo sulla qualità del prodotto, salvo dire che quelli del più trucido discount della cintura di Torino sono delle vere delizie paragonati con questi. ovviamente i peruviani sono convinti che sono spettacolari, salvo poi cambiare leggerissimamente di idea quando uno gli fa provare una fetta di quelli italiani (carissimi) importati questa volta si per il periodo natalizio.

così nelle festività del 28 luglio (dichiarazione d'indipendenza del Perù) e del Mes Morado sulle tavole imbandite dei peruviani non troverete più i dolci tradizionali peruviani, ma il semiitalico panetùn, con buona pace dei mestri pasticcieri milanesi.

il signore dei miracoli


come ogni anno il mese di ottobre è denominato il "mes morado" ovvero il mese viola, colore del Cristo de Pachacamilla (non chiedetemi dov'è, se volete cercatevi il posto su google), massima espressione di devozione religiosa del paese.

per tutto il mese di ottobre vedrete per strada numerose signore (quasi tutte di mezz'età, quindi scordatevi eventuali fantasie erotiche a sfondo religioso), camminare per strada bardate con una specie di saio viola (senza cappuccio però) cinto da un cordone bianco, mentre al petto portano (attaccato con una spilla da balia) l'immaginetta sacra del Señor de los Milagros.

oltre a quello impazza sulle tavole dei peruviani il famigerato "turrón de doña pepa" (torrone di donna giuseppa... che cazzo di nome), un accrocchio fatto con delle cialde dure di pastafrolla affogate in miele di chancaca (un derivato della canna da zucchero) aromatizzato con cannella (immancabile in tutti i dolci peruviani) e anice. quindi scordatevi il torrone Gallo d'Alba, anche se devo ammettere che è abbastanza gradevole.

tornando all'aspetto meno terreno, in questo mese si susseguono varie processioni alle quali accudono centinaia di migliaia di fedeli, a tal punto da essere considerata la più grande al mondo. ovviamente ci sono i portantini che si fanno un culo così a portare sto catafalco da 5 tonnellate (è una cifra a caso, comunque pesa un accidente), per circa 20 mt. salvo poi passare la mobilia ad un'altra squadra di devoti portantini (con la schiena che mi ritrovo dopo 3 metri dovrebbero farmi 8 iniziezioni di feldene), e così via fino ad arrivare alla designata cattedrale dove sosta qualche giorno e poi di nuovo a spasso per Lima. il tutto con corteo di baciapile al seguito.

se non volete perdervelo il 28 ottobre c'è l'ultima e più importante processione. il turrón di doña pepa ve lo offro io.

domenica 19 ottobre 2008

sabato 18 ottobre 2008

la bandiera non si tocca

un giornaletto semiscandalistico locale ha pensato bene di pubblicare un servizio fotografico che ha visto come protagonisti una procace signorina (all'anagrafe tale Leisy Suarez), un cavallo e... la bandiera peruviana.


visto con gli occhi di un occidentale, escludendo l'apprezzamento per le grazie della bella giovanotta (sono un porco) la cosa non mi ha fatto ne caldo ne freddo.

purtroppo per lei però qui non l'hanno presa tanto bene, e così sono fioccate le denuncie e le parole indignate delle autorità dello stato, le quali hanno parlato di vilipendio alla bandiera (mica ci si è pulita il culo), violazione di una articolo della Costituzione e denigramento dell'immagine della patria!

risultato? la bella Leisy è nelle grane e pure di brutto, rischia di finire in boita (galera) per 4 anni.

venerdì 17 ottobre 2008

pulce di merda

l'altro giorno colto da un improvviso attacco di amore per l'ambiente (è una palla pazzesca, in realtà la mia auto non partiva visto che il motorino d'avviamento è andato in pappa), ho deciso di andare al lavoro (lavoro... che parola grossa...) in autobus!

sugli autobus peruviani avrò prima o poi modo di raccontarvi con maggiore dettaglio, ma non andiamo fuori tema.

fatto sta che l'autobus era semivuoto, e così mi sono andato tranquillamente a sedere vicino ad un finestrino (sindrome acquisita prendendo l'aereo). poco dopo però si è accomodata vicino a me una donna che probabilmente non vedeva l'acqua da qualche mese (otreatutto qua non piove prativamente mai, quindi non si può fare affidamento nemmeno su un temporale del cazzo), mentre che il sapone per lei probabilmente lo dovevano ancora inventare.

appena la fetenzia mi si è avvicinata ho iniziato a sentire oltre ad aroma a buc (montone in piemontese), anche un fottutissimo prurito. "è solo un'idea" ho pensato "uno inizia a pensare alle pulci ed ai pidocchi e subito ti prende il prurito... e poi io sono pelato, col cazzo che mi becco i pidocchi!"...

... i pidocchi no, ma una fottutissima pulce di merda si! a quella non gli deve essere parso vero. "quando mai nella vita (avrà pensato), mi capita un bell'ometto bianco con la sua pelle tenerella ed il suo sangue dolce... e poi questa su cui sto puzza da far vomitare..."

e così il simpatico insetto ha spiccato un bel balzo acrobatico su di me, andando a piazzarsi tra i miei vestiti. poi dando prova di astuzia non comune ha pensato bene di far fintra di niente e non iniziare a pizzicarmi come dovrebbe fare una pulce che si rispetti. NO. ha aspettato che arrivassi a casa per installarsi in camera mia...

risultato? ho già fatto andare 3 bombole di raid antipulci ma questa non crepa (è geneticamente modificata, dopo avere vissuto per tutta la sua vita addosso a quella specie di puzzola bipede il raid gli fa una sega), e se la ride alle mie spalle zompettando tra le lenzuola del mio letto.

domani chiamo l'impresa che fa le disinfestazioni. se non funziona manco quella do fuoco alla casa.

vediamo chi la spunta