venerdì 28 novembre 2008

nicola di bari live!

per gli amanti del bel canto: Nicola di bari si presenta a Lima in concerto per una sola serata (i suoi fans sono 5 persone, se ancora li dividevano in due serate...) presso un anonimo auditorium nell'ambito del Vagabundo Tour (a me più che vagabundo con sta faccia mi sembra un disoccupato albanese). 

quasi quasi ci vado

martedì 25 novembre 2008

cucù il mondiale non c'è più


veramente era "gobbo cucù la coppa alla tivù..." ma quelli erano altri tempi, il TORO in UEFA e i gobbi fuori dalle coppe...

vabbè, tornando in tema. il Perù o meglio, la federazione peruviana di football FPF è stata sospesa (e probabilmente verrà esclusa) dalla FIFA per un bel pezzo da tutte le competizioni internazionali sia a livello di club che delle nazionali.

motivo? è in corso un contenzioso feroce tra l'istituto peruviano dello sport IPD guidato da tale Arturo Woodman e la federazione, gestita da Manuel Burga.

Woodman asserisce (con giusta ragione) che la federazione è una porcheria totale, che c'è corruzione, cattiva gestione e che Burga è un sinvergüenza (senza vergogna). dall'altra parte Burga se ne fotte altamente di Woodman e continua a fare i suoi porci comodi, con l'appoggio dei club professionistici i quali, a loro voltae grazie a lui, fanno quello che gli pare.

la disputa però si è estesa fino alle alte sfere, a tal punto che il governo stesso ha deciso di intervenire (anche perchè l'IPD è un organo governativo), facendo pressioni su Burga affinchè si faccia da parte e venga nominato al suo posto Teofilo Cubillas, l'unica vera stella del calcio peruviano degli anni '70 e gradito a Woodman.

Burga però non sente ragioni e di andarsene ha detto che non se ne parla (anche perchè sputtanato com'è quello non troverebbe nemmeno un lavoro da pulitore di fognature) e cerca di tirarla avanti il più possibile, forte anche dello statuto FIFA, il quale non ammette nessun tipo di ingerenza politica nelle federazioni calcistiche. 

e così il muro contro muro è andato avanti fino all'estrema conseguenza: la FIFA capitanata dal simpatico Blatter (il cognome richiama un certo animaletto) si è incazzata ed ha sospeso il Perù, e di conseguenza è già saltato il prosieguo degli incontri per le qualificazioni mondiali Sudafrica 2010, con buona pace dei vari Vargas e Pizarro.

una perdita davvero gravissima per il football mondiale, visto che il perù ha raggiunto la fase finale dei mondiali nel lontano 1982 e che attualmente occupa l'ultima posizione nella classifica a girone unico sudamericana.

lunedì 24 novembre 2008

l'asentamiento humano


se appartenete ai ceti più bassi della società peruviana e siete senza casa o senza il terreno dove costruirla non dovete rompervi più di tanto la testa: esiste l'asentamiento humano.

si ma cos'è? semplicissimo: un gruppo di persone si uniscono in una Asociación (non serve la traduzione), costituita quasi sempre in due modi: la prima è spontanea, un gruppo di famiglie (50-60, a volte di più) oppure un conglomerato formato da un trafficante di terre (più comune, tenete a mente questo personaggio), e quasi sempre con un nome appartenuto a qualche santo o qualche eroe patriota peruviano (la caratteristica degli eroi della patria peruviani è che sono tutti rigorosamente morti nel compimento del loro atto eroico. ce ne fosse uno che è sopravvissuto per raccontarla...).

una volta creata un gruppo di volenterosi si mette a giornzolare con fare indifferente in cerca di... un terreno. non importa se il terreno sia proprietà privata o del demanio, purchè compia con i requisiti, cioè che sia sufficientemente grande per alloggiare tutti i soci della famigerata Asociación.

poi si riuniscono, discutono un po' su quale sia il migliore tra quelli che hanno visto ed il gioco è fatto: alle prime luci dell'alba del giorno X arrivano tutti a bordo di camion preventivamente contrattati e carichi di tutti i loro beni e delle esteras (delle pareti fatte con fibra di bambù intrecciate) più l'immancabile bandiera del Perù (la patria sempre prima di tutto). saltano giù dai camion e come uno sciame di vespe si appropriano del terreno in questione, installando le loro precarie baracche. poi si armano di pali e pietre ed aspettano.

cosa aspettano? ma è ovvio: il proprietario del terreno o il rappresentante del demanio, puntualmente accompagnati da 3-4 poliziotti i quali, appena si avvicinano  al terreno invaso (che nel frattempo ha già anche un nome, tipo Asentamiento Humano Enrico Toti), vengono accolti da una scarica di pietroni e legnate provenienti dai simpatici soci dell'associazione.

va riconosciuto che questi ultimi sono bene organizzati, ancor di più se guidati dai famigerati trafficanti di terre, dei figli di puttana incredibili che  ne sanno una più del diavolo, conoscono tutte le leggi, tutti gli avvocati, uscieri di tribunali e poliziotti del paese, ovviamente tutti spudoratamente corrompibili. ovvio che i trafficanti per tali servizi ricevono un compenso, spesso cospicuo. ma l'esito positivo del contenzioso è assicurato al 99.9%.

eh già, perchè a partire dal momento in cui viene piantata la bandiera del Perù sul terreno oggetto del contendere inizia una trafila che non vede mai la fine, e che quasi sempre si conclude con la vittoria degli invasori e la sconfitta del proprietario del terreno, il quale alla fine di anni di interminabili cause in tribunale, mancati interventi della polizia per sloggiare, giudici venduti e la quasi totale dilapidazione del patrimonio famigliare tra avvocati e spese processuali, si ritrovano immancabilmente con un pugno di mosche in mano.

tanto per farvi un esempio un amico mio sono 25 anni che sta lottando per liberare 25 ettari di terra che gli appartiene, finora ci ha speso più di 200.000 dollari e non è ancora arrivato a niente, salvo farsi tanto di quel sangue cattivo che metà basta.

ma perchè tutto questo post? bene, ieri a sud di Lima è stato scoperto un Asentamiento humano che data di 5.500 anni fa, composto da un gruppo di persone della medesima classe sociale e che avevano costruito le loro capanne in estera, esattamente come fanno oggi. è proprio vero che questo è un paese dalle tradizioni millenarie.

martedì 18 novembre 2008

il cane di Obama


come ben saprete (io non lo sapevo, poi l'ho letto sul giornale), ogni nuovo presidente che si insedia alla Casa Bianca sceglie per la sua famigliola una mascotte, nella fattispecie un cane (questa precisazione è per quelli a cui è subito venuto in mente un coccodrillo del nilo o un lemure australiano).

e così ai peruviani approfittando della riunione economica dell'APEC (dei paesi che affacciano al Pacifico) che si terrà a Lima da giovedì prossimo, è subito venuto in mente di regalare al bello ed abbronzato neopresidente (ma viene?) degli iunaitedsteist un cane peruviano.

questo simpatico animaletto (essì perchè bello di sicuro non è) teneva già compagnia agli Incas ed ai loro antecessori (le varie culture precolombine del Perù). per anni è passato del tutto inosservato e lo si trovava qua e là sparso in qualche barriada (il corrispettivo della favela brasileira), salvo poi venire rivalutato ed elevato a simbolo canino del paese.

la cosa divertente è che non appena qualcuno ha partorito l'idea di regalare il suddetto canide ad Obama si è subito scatenato un motto di entusiasmo popolare amplificato dal tam tam dei mezzi di comunicazione, i quali ormai danno per scontato vedere tra qualche mese il cagnetto scorrazzare felice tra i giardinetti della Casa Bianca spisciacchiando e scagazzando qua e là. in barba alle enormi difficoltà che hanno i peruviani per emigrare negli USA. il tutto ad insaputa del neopresidente

tanto per non smentirsi qui fanno sempre i conti senza l'oste...

il massacro dei cetacei nelle Faer Oer

mi ero riproposto parlare solo del Perù in questo mio blog, ma quello che ho visto nel filmato in cui i civilissimi abitanti scandinavi delle isole Faer Oer si divertono a massacrare dei poveri animali innocenti.

davanti a queste cose mi vergogno di appartenere alla razza umana

sabato 15 novembre 2008

spice girls

piccola escursione nella musica popolare peruviana, in questo caso le quattro fighe in questione si esibiscono in un pezzo folklorico andino.

buon ascolto


il semaforo di santa clara


un mesetto fa due fratellini nell'attraversare la Carrettera Central (la strada che unisce Lima alle regioni delle ande centrali per poi arrivare fino all'Amazzonia, praticamente la spina dorsale del paese) sono purtroppo rimasti travolti da un'auto che non rispettando (e quando mai) un limite di velocità mai segnalato.

la morte tragica delle due creaturine è andata a sommarsi alle numerosissime altre che ogni anno si contano su questa strada (senza contare quelle causate dagli improbabili autobus che finiscono regolarmente in scarpate, fiumi o semplicemente s'incartano con altri veicoli, causando una media di 15 morti al giorno).

stavolta però la misura era colma e, con giusta ragione, gli abitanti della zona si sono incazzati come bestie, scendendo per strada, bloccando la via, menandosi con i poliziotti, tirando pietroni ad auto, camion e pullman che osavano passare. insomma un casino della madonna.

le autorità in prima istanza hanno fatto uso del solito metodo: mandare la polizia in assetto antisommossa a riempire di legnate i manifestanti. stavolta però il battuto lo hanno preso loro, e così, davanti alle telecamere di tutte le televisioni del paese non se la sono sentita di mandare l'esercito ed hanno optato (dopo un tiramolla sulle varie competenze tra sindaco di Lima e ministero dei trasporti per definire chi dovesse prendere provvedimenti), per installare un semaforo! 

così dopo solo due giorni di lavori la popolazione di Santa Clara aveva ottenuto quanto richiesto per anni  senza successo, evitare di correre rischi mortali all'attraversare sta strada maledetta senza un benedetto semaforo dovendo fare lo slalom tra le auto che giungono a velocità folle.

ora fanno lo stesso ma con il semaforo 

mercoledì 12 novembre 2008

il funerale del cane


sono stato assente per un po' lo so. diciamo che ero un po' scazzato e non mi avanzava troppo tempo per dedicarmi a scrivere. ovviamente non ve ne frega una benemerita cippa, ma ci tenevo lo stesso a farvelo sapere.

questo post (ho la sindrome del forumista) è il primo di 3 o 4 (dipende) che dedicherò ad un'esperienza che inevitabilmente prima o poi tocca tutti noi: andare ad un funerale. peruviano ovviamente. 

ieri mattina mi alzo giulivo e garrulo (è una palla, al mattino mi sveglio tutto sudato e con un'alito miasmico) con la prospettiva di truff... ehm vendere ad un ignaro compratore un'auto leggerissimamente usata , ovviamente ad una cifra folle. 

il piano comprendeva (dopo avere incassato i franchi) passare a prendere la mia bellissima compagna, portarla a cena fuori da qualche parte, bere un paio di DRINCS e magari ci scappava pure una bella ciulata in riva al mare e chissà cos'altro (sto cercando di convincerla di fare un bel trio con una splendida mulatta, ma per il momento nisba).

tutto fila liscio fino a quando, ormai conclusa la truff... vendita dell'automezzo mi squilla il cellulare (ci sono anche qui, approfitto per dirlo a mia zia Claretta (nella famiglia di mia madre sono un cicinino fascisti, mia mamma si chiama Vittoria ed è nata nel '41) che pensava non ci fossero. anzi colgo l'occasione per farle sapere che abbiamo anche l'elettricità e l'acqua corrente) e vedo sullo schermo il nome della mia bella. penso - sarà già tutta eccitata per stasera e mi sta chiamando per dirmi che si è appena comprata un completino intimo in pelle di ocelot...-, e così rispondo mentre la mia mente fantastica su come strapparle a morsi l'ocelot di dosso e mi diventa barzotto....

io - "ciao amore come stai?"
lei - "bene amore, però ho una brutta notizia... mi sa che stasera la nostra cenetta salta... è morto il suocero di mio fratello e dobbiamo andare alla veglia funebre..."

avete presente la scena di Fantozzi quando c'è alla tele Italia-Inghilterra ed il suo capufficio lo chiama per andare a vedere la proiezione di un film cecoslovacco con i sottotitoli in tedesco? ok, adesso sapete come mi sono sentito io.

antefatto: il trapassato (80 anni) non stava bene da tempo, ma si attribuiva il suo malessere ad una forma depressiva causata dalla preoccupazione per lo stato di salute della madre di questi (102 anni), la quale ultimamente "non stava tanto bene". poi per puro caso si è scoperto che il poveraccio aveva un cancro terminale, e così in 15 giorni è mancato all'affetto dei suoi cari o, come direbbe il mio amico Danilo (un vero raffinatone), ha messo le scarpe al sole, con buona pace della vecchiaccia 102 enne che ne frattempo è stata vista fare gestacci inconsulti tra cui mostrare il dito medio e il gesto dell'ombrello. chissà come mai...

comunque pervaso da un entusiasmo che a malapena riuscivo a contenere passo a prendere la mia bella (tra l'altro vengo a sapere che ha circa 12 nonni, 46 zie ed un numero imprecisato di cugini, e tutti mica tanto freschi, quindi mi sa che negli anni a venire la cosa si ripeterà con una certa frequenza), e ci avviamo verso la veglia.

dimenticavo: non avevo pranzato! quindi avevo una fame tipo orso polare quando si sveglia dal letargo invernale di 8 mesi. convinco quindi la mia lei a fermarci per strada a mangiare un boccone. finisco per ingozzarmi di pollo fritto con salse piccantissime come un porco, il tutto in tempo record, con il risultato di fare una mezza indigestione e passare una notte terrificante in cui ho alternato orripilanti rutti e puzzolentissime scoregge.

giunti alla veglia, anzi direi meglio VEGLIODROMO, trattandosi di una specie di capannone diviso in vari stanzoni adibiti a camere ardenti dove contemporaneamente si fa compagnia ai vari defunti, risalta subito alla vista o meglio ancora all'udito un musicista con tanto di pianola simil Bontempi il quale intona improbabili arie liriche. nel contempo c'è un assembramento di gente (non conoscevo nessuno, salvo mio "cognato" e sua moglie) mica da poco: almeno 300 persone. tutti che chiaccherano, si ingozzano di patatine, biscotti, panini, caffè e gazzose di vario tipo. 

qua e là eccheggiano anche delle grasse risate e pure un paio di bestemmioni, tanto per rendere l'idea del dolore che pervadeva i presenti. 
aggiungo una cosa: non è che io voglia darmi delle arie, tra me e Brad Pitt ce ne corre, ma cazzo, qualla sembrava la riunione dei MOSTRI RANCIDI DELLA PALUDE VERDE. ce ne fosse stato uno almeno decente. erano tutti brutti come la morte!

dopo circa un'ora e mezza dal mio arrivo il Pavarutto la pianta di spaccarmi timpani e balle (con un certo dispiacere dei presenti, i quali a quanto pare sembravano apprezzarne le qualità canore), e spunta un tizio assolutamente anonimo il quale inizia a parlare (non si capiva un cazzo di quello che diceva, ma va detto che io ero in fondo allo stanzone), e poi a recitare una litania di preghiere a cui tutti rispondevano in mormorato coro. 

fin qua tutto nella norma, ma quando gli ave maria consecutivi iniziano a ripetersi incessantemente oltre le cento volte la gente inizia a mostrare segni di mancamento. ed infatti dopo i primi quarantacinque minuti di pater e marie ho iniziato a contare le prime defezioni. prima timide ed impercettibili, poi spudorate e massive. alcuni che facevano la coda per andare in bagno, altri che uscivano a fumare, bere, prendere aria, ecc, ecc. e così alla fine assieme al prete e al defunto (non aveva scelta, anche se sono convinto che non vedeva anche lui l'ora che lo seppellissero, così finiva sto strazio a sfondo religioso), sono rimasti solo i più stoici, mentre che il grosso del gruppo era ritornato a bere, mangiare e sghignazzare fuori.

a quel punto mi si avvicina la "cognata" figlia del defunto, mi abbraccia ed inizia a raccontarmela di suo papà, la sua vita, morte e miracoli. mentre lotto con le salse piccanti che non sentivano ragione di andare giù e con la speranza di non ruttarle in faccia proprio in un momento così triste, fingo spudoratamente di essere interessato a quello che mi racconta, almeno fino al momento in cui non mi racconta che anzichè mettere negli annunci mortuari il nome di battesimo di suo padre, i figli hanno deciso mettere quello DEL CANE Fufy, perchè - mi spiega - suo papà ci si identificava talmente tanto con la bestiolina che si faceva anche lui chiamare così.

mentre cerco con enorme sforzo di non scoppiare a ridere abbozzo un sorriso di circostanza e mi metto a cercare la mia compagna per andarcene a casa (ormai era mezzanotte), quando la mia attenzione viene richiamata da una cosa: in fondo allo stanzone, vicino alla bara, c'era una vecchietta che avrà avuto almeno 100 anni seduta su una sedia a rotelle che faceva il gesto dell'ombrello. chissà chi era.

domenica 2 novembre 2008

the cat in the bidet


questo nella foto è Romeo, il mio gatto, un mangiapane a tradimento senza nessuna dignità felina, basta guardare dove dorme...

sampdoria [1] - torino [0]

la mamma di Ayroldi batte in via Ormea