evviva le feste natalizie, i regali (per me niente, ormai ci ho rinunciato), sotto l'albero e soprattutto a tavola il panettone!
buono fragrante, pieno di uvette e canditi (a me in particolare piace(va) quello basso della Galùp (qui non c'è) di Pinerolo.
ebbene qui il panettone lo trovate sui banconi dei supermercato tutto l'anno. i nomi fantasiosi si sprecano: D'Onofrio (era un gelataio napoletano che fece la sua fortuna qui in Perù quasi 100 anni fa), Todinno (chi cazzo è?), Motta (questo lo conosco!), e mille altri con nomi più o meno improbabili. non mi dilungherò troppo sulla qualità del prodotto, salvo dire che quelli del più trucido discount della cintura di Torino sono delle vere delizie paragonati con questi. ovviamente i peruviani sono convinti che sono spettacolari, salvo poi cambiare leggerissimamente di idea quando uno gli fa provare una fetta di quelli italiani (carissimi) importati questa volta si per il periodo natalizio.
così nelle festività del 28 luglio (dichiarazione d'indipendenza del Perù) e del Mes Morado sulle tavole imbandite dei peruviani non troverete più i dolci tradizionali peruviani, ma il semiitalico panetùn, con buona pace dei mestri pasticcieri milanesi.
1 commento:
In Italia siamo avanti. Abbiamo il latte cinese alla melamina, un composto azotato che serve per innalzare le proteine: peccato che sia tossico. Per questo Natale si prevedono: panettone cinese alla melatonina, per chi la veglia proprio non la vuole fare; panforte cinese alla melanina, per chi fa la settimana bianca e vuole tornare nero; torrone cinese - il torroncino - alla mescalina per i tossicinesi. Ma per un vero capodanno da sballo l'italianissimo Pandoro alla cocaina!
Posta un commento