sabato 21 marzo 2009

la tigresa del oriente



era da un pezzo (ammettetelo, vi mancavano), che non pubblicavo qualcosa sulla musica popolare peruviana.
questa volta tocca alla tigre dell'oriente, ovvero la tigre dell'amazzonia peruviana, che risponde all'anagrafe al nome di Judith Bustos, nata nel 1945 (un po' stagionatella eh?) a Iquitos, sulle rive del Rio delle Amazzoni.
appreso il mestiere di parrucchiera (si nota dalla classe con cui si pettina) è emigrata a Lima, dove è entrata come truccatrice nel mondo dello showbusiness nazionale (Hollywood ci fa una sega), finchè è riuscita nel 2002 ad esordire come cantante.
il video che presentiamo si intitola "nuevo amanecer" (nuova alba), l'ha definitivamente lanciata nel firmamento delle stelle della musica mondiale, visto che è stato visto da più di 5 milioni di persone in tutto il mondo nel 2008.
finalmente ora anche voi potete vederlo

venerdì 20 marzo 2009

la teta asustada



tra le migliaia di cazzate che scrivo questa volta ci terrei ad uscire dal mio solito clichè di troglodita illetterato nonchè campione di rutti delle medie per parlarvi di un film: LA TETA ASUSTADA (letteralmente: "il seno spaventato")

la mia mente è subito tentata a fantasticare su qualche pornazzo amazzonico o ad un film di Kung Fu con gli Incas come protagonisti, ma stavolta non è così

La Teta Asustada è un film peruviano prodotto a costo zero dalla brava (e pure figa) Claudia LLosa, giovane regista peruviana, vincitore dell'ORSO D'ORO DEL FESTIVAL DEL CINEMA DI BERLINO.

so che a molti di voi suonerà sconosciuto, soprattutto se penso che al massimo avrete partecipato al FESTIVAL DELLA BIRRA DI SUSA o al FESTIVAL DEL CINE ANAL DI BRUZOLO. comunque sia è uno dei massimi premi della cinematografia mondiale, anche se RAMBO 4 non è stato premiato lì, ma non si può avere tutto dalla vita...

dice Claudia Llosa: "la teta asustada non è una superstizione, è una vera e propria antica malattia, trasmessa dalle madri che vennero violentate durante l'epoca di Sendero Luminoso ai propri figli attraverso il latte materno. Figli contagiati irrimediabilmente da questo terrore silenzioso. Fausta (Magaly Solier, la protagonista) ne soffre. Ella è perseguitata da una paura atavica che la pervade. Non solo: ella porta con sè un segreto che non può ne vuole rivelare. Ciononostante deve mantenere una promessa: riportare sua madre al paese dov'è nata. E per farlo dovrà prima trovare la via d'uscita da quell'oscuro labirinto che c'è dentro e fuori di lei"

se potete andate a vederlo, ne vale la pena

alzheimer


"il preservativo aggrava il problema dell’AIDS"

un papa con l'alzheimer lo aggrava ancora di più

mestruazioni 2


anche il crême caramel non si può preparare quando si hanno le mestruazioni

giovedì 19 marzo 2009

mestruazioni


prima di andare a fare la spesa la mia domestica mi fa: "señor per favore compra della mayonese in barattolo"

ed io: "perchè? tu non la puoi fare in casa?"

e lei: "no señor, ho le mestruazioni e non mi verrebbe bene!"

mercoledì 18 marzo 2009

mototaxi (parte seconda)



ieri ho dovuto segare in 2 il racconto per due motivi: il primo è che ero in chat con una ragazza stupenda di Catania che gestisce un negozio di animali, e la seconda che ad un certo punto è arrivata l'ora di cena.


tornando a noi...

ero giunto a destinazione ed assieme alla persona con cui mi dovevo incontrare siamo andati a fare una prima tranche di commissioni, dopodichè, espletate le prime, dovevamo teletrasportarci in un luogo non lontano, ma nemmeno così vicino da andarci a piedi (fa un caldo porco e poi al mio socio ed ai peruviani in generale non piace molto camminare).

così propongo di prendere un taxi, il cui costo medio (prendete nota) a Km. è di 1,00 soles (circa 500 lire), quindi irrisorio, soprattutto se paragonato con quei salassi da codice penale che ti appioppano i taxisti in Italia...

fatto sta che il mio accompagnatore si oppone animatamente, sostenendo che andava benissimo prendere un TAXI CHOLO (da taxi=taxi, cholo=peruviano), che il percorso da fare era poco e che soprattutto costava molto meno.

non del tutto convinto ma fiducioso delle parole del mio amico ci accingiamo a salire su uno di quei trabiccoli che ormai infestano le strade di Lima.

ma cos'è un taxi cholo a.k.a. mototaxi? generalmente è triciclo motorizzato autocostruito (adesso li esportano anche, dove non lo so...) composto da un telaio in ferro, un motore a 4 tempi cinese o giapponese (marche come KONDA o RTM vi saranno sicuramente conosciutissime), 3 ruote, un sellino per il pilota, uno sedile per i passeggeri (due, ma a volte arrivano a starci anche 6-7 persone), ed un telo di plastica per proteggervi dalle intemperie.

poi c'è anche una versione più figa che è quella fatta in India, dalla Bajaj, azienda del gruppo piaggio (praticamente un APE Car chiuso). quest'ultima costa di più.

livello di sicurezza? ZERO! assicurazione? NON ESISTE. perizia del conducente? il mio cane sbronzo guida meglio.

il bello è che di sti cosi ne circolano veramente a migliaia per la città, ronzando come mosconi attraverso il traffico a velocità sostenutissime, causando spesso e volentieri incidenti (indovinate chi se la prende nel culo?),e non rispettando minimamente il codice della strada.

comunque saliamo

primo impatto: praticamente mi devo mettere in posizione fetale, visto che lo spazio per le gambe è praticamente nullo. la musica è assordante e mischiata con il rumore dei cambi della moto e della catena di trasmissione che mi passa sotto le chiappe formano un complesso cacofonico di tutto rispetto.

partiamo a velocità navetta spaziale Discovery in fase di decollo da Cape Canaveral, dopodichè ci lanciamo come folli nel traffico!

il trabiccolo è clamorosamente instabile, ed io mi devo aggrappare dove meglio posso per non essere sbalzato fuori.

mentre il mio accompagnatore è l'immagine della serenità io sembro un'edera pietrificata da tanto che me la faccio sotto! intanto Valentino Rossi inizia una sequenza di sorpassi da brivido in mezzo a camion, pullman (fare le ranze alle ruote dei camion mentre questi mi gassano con i fumi dei loro motori diesel è sempre stato il mio sogno), mentre contemporaneamente zompa da una corsia all'altra, e quando non c'è più posto anche contromano.
mentre snocciolo tutto il rosario, la torah, i mantra buddisti e qualche canto sciamanico della mongolia centrale provo anche a far notare che i mototaxi non potrebbero transitare sui corsi principali, ricevendo come tutta risposta un'occhiata del tipo "ma questo coglione che cazzo dice?!?!"
quando ormai stiamo per giungere a destinazione ed io ringrazio gli dei per la loro benevolenza e mi riprometto fare numerosi sacrifici ed offerte vedo avvicinarsi in lontananza un'enorme pozzanghera d'acqua putrida che, guardacaso (@#►$%@), si trova proprio nella nostra traiettoria.
non faccio in tempo ad avvertire il deficiente alla guida (mi spiego meglio: io ci ho provato, ma il cutulengu non ha capito, o forse semplicemente non gliene fregava un benedettissimo cazzo), che siamo già dentro a tutta velocità!
in confronto l'apertura delle acque del Mar Rosso di Mosè fu roba da dilettanti. abbiamo fatto uno splash mostruoso, schizzando liquame (eh si, perchè mica era solo acqua... era una fognatura che si era rotta...), nel raggio di 10 metri attorno a noi e.. SU DI NOI.
risultato: una smerdata da guinness dei primati. io poi che sono patologicamente schizzinoso e pistino immaginate come mi potevo sentire tutto bello zuppo di acqua frammista a fango e cacca.
fatto sta che dopo pochi metri ci siamo fermati (eravamo giunti a destinazione), el il mio socio a fatica è riuscito a trattenermi dal non infilare il mototaxi su per il culo del suo pilota, facendogli provare nuovi ed inaspettati piaceri e sensazioni.
costo della corsa: 1,00 soles. imperdibile!

ratzinga


... dacci oggi il nostro aids quotidiano, rimetti a noi i nostri virus come noi li rimettiamo ai nostri untori, non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal preservativo. Amen


martedì 17 marzo 2009

mototaxi (prima parte)





ieri ho lasciato quel catorcio (beh è una parola grossa, un'auto del 1986 la definirei seminuova), della mia auto dal meccanico per una riparazione. ovviamente i tempi di consegna qui in Perù non sono previsti. in ogni caso la prendo con filosofia: meglio Jesùs (un nome una garanzia) che non sa quanto tempo ci mette ad un altro che magari per puro caso e senza nessuna intenzione magari si frega qualche pezzo del motore (già capitato).

comunque stamane senza auto prendo il pullman e decido andare a fare delle commissioni. lo so che voi cittadini ipercivilizzati già inorridite alla sola idea di prendewre l'autobus... andare alla fermata... aspettare il [15] (lo prendevo per andare all'università da Porta Nuova, credo che sia l'unico tram mai preso in vita mia), e magari anche VIAGGIARE IN PIEDI!

beh qui è molto peggio

qua ci sono un numero imprecisato di linee di autobus, tutte di diversi colori e con linee come dire... variabili! cioè non sempre lo stesso autobus fa il medesimo percorso, a volte cambia rotta, a volte visto che è semivuoto si ferma, fa scendere i pochi passeggeri rimasti e fa una bella inversione a "U" (ovviamente dove non si può) e carica un gruppo di passeggeri fermi dall'altra parte della strada alla ferm.... no, qui non ci sono fermate: qui il bus vi carica e vi molla esattamente dove volete voi (comodo no?), il tutto condito dal vantaggio di potere trattare sul prezzo della corsa con un bigliettaio che pare appena uscito dal film "Brutti sporchi e cattivi" tant'è laido.

comunque salgo sul mezzo senza non prima essermi accertato del percorso più o meno previsto e sbattendomene altamente di donne, vecchi e bambini (che si fottano, avevano solo da prenderlo prima di me, e poi io sono più alto della cabina del pullman, se dovessi viaggiare in piedi scenderei icurvato come il gobbo di Notre Dame), mi vado a sedere su un sedile microscopico, a tal punto da occuparne 2 con il mio grosso culo. se qualcuno osa guardarmi con biasimo gli mando un'occhiataccia del tipo "cazzo vuoi?".

dopo circa un'ora e mezza condita da musica "chicha" (vedi il pezzo su Tongo), venditori di caramelle, di purganti in bustina, gente che ha figli ammalati (con tanto di certificato medico esibito), e di musicisti che starnazzano improbabili canzoni, riesco finalmente a giungere a destinazione. ovviamente scendere dall'autobus è stata un'impresa, visto che era talmente pieno che ho dovuto praticamente calpestare una ventina di persone (lo so che sembro un bastardo, al posto mio fareste lo stesso).



(continua)

mercoledì 11 marzo 2009

l'insostenibile leggerezza di comprarsi un acquario


premessa: è da un pezzo che non scrivevo più. i motivi sono principalmente due: il primo è che tanto per scrivere delle cazzate (ha parlato Hemingway), è meglio non scrivere nulla, e la seconda è che ho avuto da fare. ovviamente non vi racconterò i cazzi miei.

tanto per parlarvi dei cazzacci miei vi racconto che circa un mese fa passavo assieme alle mie pargole davanti ad un simpatico e ridente negozio di animali. ora qui ce ne sono di tutti i tipi, da quelli che ti vendono scimmie passando per pappapagalli giganti, aquile per approdare infine a caimani (tutti vivi ovviamente). personalmente non mi sono mai domandato che cosa ci faccia uno con un caimano o un ocelot in casa, però sono ancora giovane e non pongo limiti alle mie future ed eventuali perversioni sessuali.

tornando al mio negozio di animali vedo in vetrina esposta una bella vaschetta con tanti pesciolini rossi (niente di tropicale o pirañas) ed immediatamente le mie pargole iniziano a starnazzare come le oche del Campidoglio che volevano i pescioli!

io, razionalmente, sapendo benissimo che a quell'età i bambini considerano qualsiasi genere di animale alla stregua di un giocattolo cinese comprato al mercato nero in Cecenia, spicciamente rispondo di NO (già mi vedo gli esperti in educazione dei bambini sollevarsi dandomi del trucido che non dialoga con i suoi figli, che non spiega loro il perchè.... ANDATE A ROMPERE I COGLIONI DA UN'ALTRA PARTE, le vostre teorie sull'autostima applicatele sui figliazzi vostri, magari proprio mentre iniziano a urlazzare che vogliono qualcosa in mezzo alla strada).

peccato però che non avessi tenuto in considerazione una variabile imprevista, spesso impazzita nonchè priva assolutamente di senso pratico: mia madre, la quale, davanti al dolce pigolio di quei due angioletti si è commossa e.... zacchete!:

1) acquario in cristallo temperato 80X40X60 compreso di coperchio (sia mai il gatto... seee quello al massimo ci fa amicizia) e luce ultravioletta PER NON FARGLI PRENDERE FREDDO

2) impianto purificazione acqua comprensivo di: filtro, aspiratore, pompetta, ossigenatore (ma non vivevano sotto l'acqua?)

3) ghiaietto per il fondale (4 borse)

4) piantine (presente quelle erbacce di merda che crescono nei marciapidi davanti a casa vostra e non si levano manco con la kriptonite?)

5) SEI pesci rossi

6) cibo per pesci (calcolata la quantità in confronto il caviale beluga costa un cazzo)

7) desinfettante per l'acqua

8) rilassante per i pesci

9) retino (last but not least)

il conto non ve lo elenco, sappiate solo che con quei soldi lì se fossi andato un mese alle maldive in hotel a 5 stelle mi sarebbero anche avanzati i soldi per pagarmi le puttane.

comunque arriviamo a casa

installo l'acquario, collego le lucine, preparo l'acqua (va fatta sedimentare sennò il cloro gli fa male....), gli aggiungo il desinfettante, il calmante, il ghiaino, le piantine ed infine i pesci, nel tripudio generale della famiglia.

dimenticavo: ho dovuto rivoluzionare la disposizione dei mobili in sala e sacrificare un tavolino in noce per metterci sopra la vasca.

l'entusiasmo è alle stelle, a tal punto che le pargole e mia madre PRENDONO DELLE SEDIE E SI VANNO A SEDERE DAVANTI ALL'ACQUARIO PER GUARDARLO. approfittando del tempo scelgono anche i nomi da dare ai pesci rossi (sono tutti uguali) e gli danno da mangiare TRE VOLTE (di sto passo diventano che tinche nel giro di un mese....... gongolo)

insomma una vera festa, il tutto mentre io osservo la scena con sguardo rassegnato.

alla sera prima di andare a letto trovo ancora le bimbe che vanno a salutare Pimpi, Rolly, Cucu, ecc...

il giorno dopo l'entusiasmo inizia a scemare e così nei giorni progressivamente cala, fino ad arrivare ad breve saluto

dopo qualche giorno chi se li fila più se non il sottoscritto? eh già perchè i pesci in realtà non sono altro che delle FABBRICHE DI MERDA, cagano sempre!

e così l'acquario dopo nemmeno tre giorni non è più trasparente e cristallino, ma di una tonalità "verde fogna di calcutta" imperdibile. e non solo: nel frattempo le simpatiche piantine si staccano regolarmente dal fondale, la pompetta per l'ossigeno si rompe (subito) e bisogna cambiarla per una nuova, già che ci sono più silenziosa, perchè quella precedente faceva lo stesso casino di un motore diesel.

descrivo brevemente quindi l'operazione "mantenimento acquario" secondo manuale:

1) riempio una bacinella con acqua (che poi faccio riposare a temperatura ambiente 2 ore perchè si riscaldi un po' e nel frattempo il CLORO si depositi sul fondo)

2) con l'apposito retino GENTILEMENTE catturo i pesciolini e altrettanto gentilmente li ripongo nella bacinella di cui sopra, nella quale precedentemente avrò versato alcune gocce del liquido antistress

3) con un tubicino di gomma SUZIONO un po' d'acqua (una delizia farsi entrare in bocca dell'acqua piena di merda e piscio di pesce) per poi, secondo il principio dei vasi comunicanti (insomma come quando travasate il vino dalla damigiana nelle bottiglie e pintoni della vostra cantina) e farne quindi cadere una quantità non superiore al 20% di quella contenuta nell'acquario in un'altra bacinella, salvo poi gettarla

4) apro il filtro, lo lavo levando tutte le impurità (si, proprio quelle)

5) riaccomodo i simpatici piantini tra il ghiaino

6) pulisco con un panno SENZA SAPONE le pareti smerdazzate dell'acquario rimuovendo con cura alche, cacca, muschi, cacca, licheni e cacca

7) aggiungo acqua fresca, preriscaldata ma non troppo, ecc nella vasca

8) aggiungo alcune gocce di antistress e di purificante

9) con l'apposito retino gentilemente ricatturo i simpatici pesciolini (che nel frattempo sono talmente strafatti da pensare di essere a San Francisco nel '69) e li reintroduco nella loro vasca originale

10) aggiungo un po' di cibo (non sia mai che si indeboliscano, e poi dopo una canna viene fame a tutti)

11) contemplo i pesci ricominciare a vagare per l'acquario mentre scagazzano felici

ora vi descrivo l'operazione mantenimento acquario "secondo me"

1) riempio una bacinella con acqua fredda

2) con il retino acchiappo con le spicce i pesci e li getto direttamente nella bacinella con l'acqua fredda. se hanno freddo cazzi loro, che si abituino

3) prendo l'intero acquario e ne verso l'intero contenuto nel lavandino della lavanderia, piante e ghiaino compresi

4) con la paletta per spazzare raccolgo il ghiaino e lo rimetto nella vaschetta, le piante che vadano a farsi fottere. con una spugnetta e detersivo tipo ACE lavo bene la vaschetta, poi sciacquo

5) riempio a metà con l'acqua fredda l'acquario

6) il filtro l'ho eliminato, tanto non serve a un emerito cazzo

7) prendo la bacinella con i merdoproduttori e ne verso l'intero contenuto nell'acquario, stile Indiana Jones quando cade dalla cascata in piena Amazzonia peruviana

8) oggi niente cibo per pesci, è finito, un po' di pane è ottimo ed è dietetico

9) osservo i pesci belli arzilli guizzare nell'acqua freschetta. e cagano pure di meno

morale della favola: la prossima volta che passate davanti ad un negozio di animali con le vostre figlie comprate loro una Barbie